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The dust of modern life
Categoria PerSo Award

Di Franziska von Stenglin
Germania, 2021, 82’

Mercoledì 05 ottobre, Cinema Zenith, Via Benedetto Bonfigli 5, ore 17.30
(replica) Giovedì 06 ottobre, Cinema Postmodernissimo, Via del Carmine 4, ore 15.00

SCHEDA FILM

Titolo originale: Pa Va Hêng
Regia: Franziska von Stenglin
Produzione: Franziska von Stenglin & Lucas Tothe Punchline
Montaggio: Zuniel Kim & Marylou Vergez
Suono: Christian Wittmoser
Registrazione del suono: Nguyễn Ngọc Tân
Assistente di camera: Nguyễn Manh Thắng
Produttore: Nguyễn Thị Xuân Trang
Assistenti di produzione: Trương Minh Quý, Bùi Hoàng Nga
Produttori associati: Umlaut Films & Cinegrell Postfractory

SINOSSI

Pa Va Hêng (The Dust of Modern Life) è un film sul desiderio umano universale di ritirarsi dalla società. Una volta all’anno, Liem, un giovane di 29 anni della minoranza etnica Sedang, si ritira con i suoi amici in una giungla tra le montagne degli altipiani del Vietnam. Lasciata alle spalle la sua vita normale – una vita fatta di smartphone, motociclette, moglie, due bambini piccoli, faccende domestiche e duro lavoro nei campi –, si reca in una foresta primordiale per vivere come un tempo vivevano i suoi antenati: caccia e raccolta. Questo è un momento libero dalle sue responsabilità quotidiane, durante il quale ritrova energia e salute, purificandosi dalla polvere della vita moderna.

Note di regia:

Come persona bianca, sono consapevole delle insidie ​​nel realizzare un film documentario su una minoranza etnica dall’altra parte del mondo. Non sto girando questo film nella speranza di preservare una cultura morente o per evidenziare gli effetti disastrosi che la deforestazione ha sugli altipiani centrali. Non sono un’attivista o un antropologo. Anche se questi sono tutti argomenti importanti che appaiono in qualche modo nel film, sto girando questo film perché il ritiro ritualizzato che i Sedang praticano da generazioni rappresenta una metafora del nostro bisogno molto personale ma universale di ritirarci, come esseri umani, vivendo sotto le crescenti pressioni del capitalismo e della globalizzazione. Nella nostra società contemporanea la competizione è una caratteristica che definisce le relazioni umane, loda le realizzazioni e punisce l’inefficienza. Ma questa pressione incessante non è solo qualcosa che viene dagli altri, è così fondamentalmente parte della nostra società che la imponiamo a noi stessi. Sentiamo sempre che dovremmo essere produttivi o fare qualcosa e, di conseguenza, anche il nostro tempo al di fuori della società moderna viene utilizzato per aumentare le nostre prestazioni lavorative. Siamo sempre raggiungibili e costantemente bombardati da un flusso incessante di informazioni, video e immagini che si trovano sui social network, provocando uno stato di esaurimento e paralisi. Siamo continuamente infastiditi dai nostri smartphone: lo squillo delle chiamate, il ronzio degli sms, il ping delle email e degli allarmi che ci ricordano di fare qualcosa. Ecco perché passare il tempo reale al di fuori della nostra routine è diventato più urgente che mai e più impossibile che mai allo stesso tempo.
The Dust of Modern Life mostra come la globalizzazione ora si manifesti ovunque, anche in luoghi remoti come Dak Sau. Sebbene osserviamo Liem durante il suo ritiro in un luogo estraneo ed “esotico”, le pressioni che sperimenta nella sua vita quotidiana e i sentimenti che prova durante il suo ritiro – calma interiore, forza ritrovata – sono esperienze riconoscibili, fondamentalmente umane che possono essere universalmente comprese e con cui ci si può identificare. Il ritmo del film rispecchia l’atteggiamento calmo di Liem. Tuttavia, è costantemente interrotto dai richiami alla modernità: altoparlanti, feste, TV, youtube e smartphone. Il sound design è uno strumento fondamentale che sarà utilizzato per accentuare queste interruzioni e per aiutarci a vivere in modo sensoriale il viaggio di Liem: dalla vita quotidiana al suo ritiro interiore. Ho scelto di girare il film in super 16mm, per la profondità e la ricchezza del suo colore, che metterà in risalto l’intensità dell’esperienza di Liem. Ciò che il mio pubblico vedrà sullo schermo del cinema si distinguerà dalle immagini che consuma quotidianamente sui propri smartphone e sugli schermi dei computer. Verranno trasportati in un altro mondo: il mondo di Liem a Dak Sau.
Voglio creare un film audio-visivo sbalorditivo e intenso che attiri il suo pubblico nel suo mondo, in modo che l’esperienza di guardare il film al cinema possa sembrare un rifugio. Dopo aver visto il film, voglio che il mio pubblico si chieda “C’è un posto dove ritirarmi?”.

Franziska von Stenglin

Franziska von Stenglin è nata a Monaco ed è cresciuta in Repubblica Ceca, Senegal, India e Germania. Ha studiato fotografia a Londra e arte alla Städelschule di Francoforte sul Meno. Come artista, nei suoi progetti collega spesso aspetti della propria biografia con miti e storie locali. Le sue installazioni sono spesso basate su fotografie metaforiche e opere filmiche. In tal modo, incorpora l’intero spazio espositivo e crea narrazioni di luoghi quotidiani, persone e le loro storie che incontra durante i suoi viaggi e residenze d’artista. Nel 2016 ha realizzato il suo primo cortometraggio “I’m A Stranger Here Myself”. The Dust Of Modern Life è il suo primo lungometraggio. Attualmente vive e lavora a Berlino.

FILMOGRAFIA

The Dust of Modern Life, Pa Va Hêng (2021)
I‘m A stranger Here Myself (2016)