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Rancho
Categoria PerSo Award

Di Pedro Speroni
Argentina, 2021, 72’

Venerdì 8 ottobre PostModernissimo ore 17.30
Domenica 10 ottobre PostModernissimo – Sala Visconti ore 15.00 (replica)

SCHEDA FILM

Produttore: Ignacio Sarchi, Pedro Speroni
Regia: Pedro Speroni
Produttore esecutivo: Ignacio Sarchi, Pedro Speroni
Direttore della fotografia e camera: Pedro Speroni, Santiago Troccoli
Editor: Miguel Colombo
Suono: Jorge Gutiérrez Jiménez
Colore: Santiago Troccoli
Manager di produzione: Martín Busel, Javier Conrado Rodríguez
Suono diretto: Manuel Schifani, Ezequiel Gómez Vara,Mauro Nahuel Amarilla

SINOSSI

In un carcere di massima sicurezza in Argentina, un pugile cerca ostinatamente la sua libertà. Un gruppo di ragazzi sogna un giorno, di fare un mucchio di soldi. Un giovane arriva per aver ucciso suo suocero. Lo chef del posto è lì da 30 anni. In tutto questo, si sente ripetere sempre la stessa parola: “rancho”, usato con flessibilità liberatoria, puoi chiamare un amico “rancho” perché condividete lo stesso “ranch”. Il ritratto della prigione di Pedro Speroni è molto concentrato, interamente costruito di attimi, che questi uomini condividono durante la loro incarcerazione. Vivono momenti intensi: scherzano sull’aggressività, sul picchiare a morte le persone; si accalcano e sparano; si confidano in momenti tranquilli. La società crea barriere contro le quali questi uomini rimbalzano come biglie in un flipper, ma con la stessa uscita, alla fine. Ciò che creano insieme è il loro prototipo di utopia: un ambiente chiuso con regole e standard che hanno creato loro.

Attraverso un registro empatico e un montaggio preciso, Rancho osserva nascosto, all’interno di un carcere di massima sicurezza argentino, gesti, attriti e momenti unici che aiutano a costruire una storia corale di uomini. Personaggi uniti non solo dal carcere, ma anche dalla violenza e dalla marginalità in cui sono cresciuti.

Note di regia

Quando ho compiuto 10 anni tutto sembrava andare per il verso giusto. Mio nonno materno era ambasciatore al Vaticano, tre fratelli di mia madre gestivano un’importante banca, mio padre era socio di uno studio legale. Prima di compiere 11 anni, la mia famiglia era in declino, anche se ripensandoci, forse era già crollato tutto. Prima, furono arrestati gli zii per truffa; uno di loro fuggì. Mio nonno dovette lasciare la Santa Sede, e mio padre abbandonare lo studio. Quella che io avevo individuato come identità familiare, di fatto non esisteva più. Problemi familiari, problemi tra i miei genitori, il cognome di mia madre si poteva leggere in tutti i giornali accanto alla parola “truffa”. Un bel giorno, lo zio latitante si presentò a casa mia. Era notte. Per più di un mese abbiamo condiviso la stanza. Pochi giorni dopo fu arrestato di nuovo. Ricordo che andai a trovarlo diverse volte in prigione. Mi portava mia madre, ci incontravamo nella sala visite. Ricordo la perquisizione e i lunghi corridoi che attraversare per arrivare fino alla stanza dove c’era mio zio. Molte di quelle scene sono rimaste impresse nella mia memoria.
Anni dopo, si presentò la possibilità di rientrare in una prigione, e le sensazioni che provavo quando andavo a trovare mio zio sono tornate emergere, anche se questa volta con più slancio.mIniziai ad andare in prigione quasi tutti i giorni. Si inizoo a formare un’initimità molto forte con i detenuti,e quasi senza accorgermene il documentario stava prendendo forma.

Pedro Speroni
Pedro Speroni è sceneggiatore e regista. Nasce in Argentina nel 1987, e si laurea in Immagine e suono all’Università di Buenos Aires. Nel 2019 partecipa come giurato al Festival Internazionale di Cinema ICARO, in Guatemala. Nel 2015 ha diretto il suo primo cortometraggio “Peregrinación”, anteprima ufficiale al BAFICI 2015. Recentemente, ha portato a termine il suo primo lungometraggio “Rancho”, selezionato al Berlinale Talents e al Ventana sur:showcase. “. Ha poi ottenuto una borsa di studio dal National Endowment for the Arts, ed è stato selezionato alla Berlinale Talents, al DocMontevideo, al FIDBA WIP, tra gli altri. Recentemente, il suo progetto “Bilbao” ha vinto il concorso INCAA Documentary Incubator. A sua volta, è coinvolto in numerosi work in progress, tra cui spicca l’Ibero-American Meeting of Emerging Filmmakers, con il supporto di Vetrina Ibermedia e IDFA wip showcase…