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Los Zuluagas
Categoria PerSo Cinema Italiano

Di Flavia Montini
Italia / Colombia, 2021, 80’

Martedì 04 ottobre, Cinema Zenith, Via Benedetto Bonfigli 5, ore 19.00

SCHEDA FILM

Titolo originale: Los Zuluagas

Regia: Flavia Montini

Con: Juan Camilo Zuluaga Tordecilla e con Ana Maria Zuluaga Tordecilla, Esteban Zuluaga Cinquina, Bernardo Gutierrez Zuluaga, Amparo Del Carmen Tordecilla, Clara Ines Parra Aguilar, Valentina Zuluaga Parra, Miguel Fernando Zuluaga Parra

Soggetto: Flavia Montini, Juan Camilo Zuluaga Tordecilla

Sceneggiatura: Flavia Montini, Juan Camilo Zuluaga Tordecilla, Anita Otto

Produzione creativa: Luca Ricciardi

Montaggio: Enzo Pompeo AMC

Fotografia: Marco Pasquini

Musiche originali: Økapi – Filippo E. Paolini

Montaggio del suono: Simone Altana, Riccardo Spagnol

Mix: Marco Falloni

Consulenza al montaggio: Ilaria Fraioli 

Produzione esecutiva: Valeria Adilardi

Prodotto da: Valeria Adilardi, Luca Ricciardi, Laura Romano, Mauro Vicentini

SINOSSI

Camilo, 35 anni, figlio di guerriglieri colombiani, torna nel suo paese d’origine dopo 25 anni di esilio in Italia. Nel tentativo di comprendere le scelte radicali dei suoi genitori, si immerge nell’archivio di famiglia. Straordinari film amatoriali e scritti privati rivelano conflitti mai sopiti e memorie dolorose. 

Quelle di un padre, comandante rivoluzionario, che ha sacrificato tutto in nome della lotta politica, ma che ha visto il suo sogno di giustizia svanire. Quelle di un figlio, cresciuto all’ombra di un uomo carismatico ma ingombrante, incapace di accogliere i bisogni di un bambino. Quelle di una madre. Un fantasma che agita i sonni di Camilo da quando aveva 5 anni. Un’occasione unica per dar vita a un dialogo impossibile, a lungo desiderato ma mai realmente avvenuto.

 

Note di regia

Quando ho conosciuto Camilo sono stata immediatamente colpita dalla sua urgenza di raccontare la propria storia, di essere ascoltato. Non si trattava di un racconto già pronto, ma al contrario, ad ogni nostro incontro, Camilo sceglieva parole diverse per descrivere lo stesso episodio, lo arricchiva di nuovi particolari e sfumature, taciuti la volta precedente. Quegli incontri erano diventati il luogo dove ricordi lontani, confusi e frammentati, trovavano uno spazio protetto per emergere, dove ferite tenute nascoste per una vita potevano essere riaperte. Sulla base della fiducia reciproca Camilo ha deciso di affidarmi la sua storia e di consegnarmi l’intero archivio familiare: i suoi diari, l’autobiografia del padre, il ritratto della madre, fotografie e ritagli di giornale, ma soprattutto decine e decine di video in cui, sorprendentemente, immagini di vita privata si alternavano a scene di militanza politica e guerriglia in Colombia, eredità di un padre, comandante di un esercito rivoluzionario e cineasta amatoriale. Immergersi nell’archivio è stata un’esperienza intima, un viaggio che ho compiuto con cura, delicatezza ed empatia. Avvertivo una responsabilità enorme. Attraverso quei materiali ho avuto accesso allo spazio più privato di una famiglia: ho visto i bambini crescere e ho cercato di cogliere nei loro sguardi e movimenti le tracce di una madre scomparsa; ho provato a mettermi nei panni di un padre, schiacciato dal peso delle proprie scelte e impegnato nello sforzo per tenere tutti uniti.

Le immagini di militanza sono state invece un accesso inedito e privilegiato al mondo della guerriglia, che mi offrivano uno sguardo capace di andare al di là della retorica della rivoluzione. Chi aveva girato quelle immagini, aveva osservato il mondo circostante con naturalezza e complicità, rivelando gli aspetti più quotidiani e ordinari della vita dei guerriglieri, spesso ragazzi e ragazze poco più che adolescenti, restituendo uno sguardo affettuoso, a tratti gioioso e ironico su quella realtà.

Gli scritti autobiografici di Camilo e di Bernardo arricchivano ancora il puzzle, offrendo una duplice lettura degli eventi. In quella straordinaria mole di immagini e parole ho trovato un sentimento profondo di mancanza e di sofferenza, ma al tempo stesso un desiderio di vita e di leggerezza. L’archivio avrebbe potuto raccontare innumerevoli storie, perché, come scrive Bernardo, “La storia ha tante versioni, quanti sono gli uomini che l’hanno vissuta o che la raccontano”. In queste parole ho scelto la chiave narrativa del film: Los Zuluagas avrebbe raccontato la storia della famiglia dando voce alla “versione” di Camilo, un uomo in quel momento ostaggio del proprio passato, schiacciato dalla paura di tradire le aspettative dei suoi genitori. La ricchezza dei materiali, diversi e complementari tra loro per formato e origine, mi ha suggerito l’articolazione del racconto come la ricerca di un dialogo – seppur ormai impossibile – tra un figlio e suo padre. Un dialogo capace di forzare i limiti del tempo e di muoversi tra presente e passato, permettendo così a Camilo di ricomporre i frammenti di ricordi e fargli ritrovare quei genitori desiderati e amati che sentiva di aver perso tra le pieghe della Storia. Gradualmente ho iniziato a leggere quelle vicende tanto distanti da me, quella storia familiare così particolare e unica, con altre lenti. Mi sono sentita libera di poter esplorare i materiali dell’archivio, distogliendoli dai loro contesti originari, per far emergere da quelle memorie un racconto significativo dal punto di vista emotivo, personale e storico. Raccontando le vicende della famiglia Zuluaga, ho potuto raccontare la complessità del rapporto tra genitori e figli, la fatica del confronto con se stessi, il bisogno di amare e sapersi amati.

Flavia Montini

Flavia Montini (1983), laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ha frequentato il Laboratorio di Cinema Documentario presso la Scuola d’arte cinematografica G. Volontè di Roma.

È regista e aiuto regia in film documentari e collabora inoltre con associazioni del Terzo Settore, realizzando progetti di storytelling, laboratori di videopartecipativo, webdocumentari e attività di valorizzazione del patrimonio storico e della memoria collettiva.

Los Zuluagas è il suo primo lungometraggio.

 

Filmografia

regia

Aria (2020), 

In classe: alunni e insegnanti raccontano (2019)

Una scuola aperta all’adozione (2018)

21marzosocialday (2017)

Magliana Viva (2016)

In piazza a Pietralata (2016)

Intorno alla balena (2016) 

Come un castello (2014) 

Sotto l’argine (2013)

aiuto regia

87 ore di C. Quatriglio (2015)

Se avessi le parole (2015) 

Quasi eroi (2015)

Miracolo indiano (2016) di G. Piperno