Herbaria

Titolo originale: Herbaria

Regia: Leandro Listorti

Sceneggiatura: Leandro Listorti

Produttore esecutivo: Paula Zyngierman (MaravillaCine)

Produttori: Paula Zyngierman, Leandro Listorti

Direttore della fotografia: Fidel González Armatta

Montaggio: Leandro Listorti 

Sound designer e musica: Roberta Ainstein

Festival & Sales: María Vera (Kino Rebelde)

Herbaria è un film sul lavoro di conservazione, dove le persone sono solo frammenti: mani che raccolgono e salvano, occhi che osservano cercando di capire ciò che ci circonda. Guardiamo attraverso una lente d’ingrandimento, una macchina fotografica, un microscopio mentre l’oblio, l’abbandono e l’estinzione minacciano da vicino. Un film che mentre registra gli esemplari, i gesti e le voci che esistono negli herbarium, li cattura per sempre.

Perdersi nei lavori di conservazione ci permette di tessere una relazione quasi simbiotica tra l’universo botanico e quello cinematografico. Come se non ci fosse discontinuità tra l’uno e l’altro e condividessero tutto: la delicatezza della loro arte manuale, la resistenza del loro metodo contro il passare del tempo, il potere dell’immagine contro il potere dell’oblio.

Il futuro dell’umanità si basa su queste persone che cercano di preservare la bellezza e la memoria di un mondo che insiste a scomparire.

Note del regista

Ho lavorato con gli archivi cinematografici per più di vent’anni e questo ha trasformato la mia visione di regista. Questo è forse il mio film più personale, quasi una registrazione del mio “ecosistema”, dove i miei luoghi di lavoro e le persone che ammiro sono ridimensionate dal loro legame con la natura.

“Herbaria” è stato girato in città lontane come Berlino, New York o Buenos Aires, ma mi interessava presentare questi spazi fusi, come un unico organismo interconnesso. Lingue e confini sono, a mio avviso, un ostacolo sempre più assurdo. Nel film, i protagonisti che non si conoscono condividono un obiettivo comune: manipolare elementi fragili per prolungare la propria esistenza.

Lavorare con il materiale d’archivio rappresenta per me una piacevole sfida, in cui trovare le chiavi del passato, del presente e del futuro non smette mai di stupirmi. Anche la botanica e la sua conservazione sono una fonte di risposte. Mi piace pensare ai film come a delle capsule del tempo, che ci aiutano a proteggere per il futuro i gesti e i suoni che convivono con noi e che per diverse ragioni non siamo in grado di percepire. Preoccuparsi della loro sopravvivenza, così come di quella della natura che ci include, credo sia una battaglia che dobbiamo combattere con le armi che ciascuno trova nel proprio ambito.