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Del mio paese popolato come un poema

Umbria in Celluloide

Di Vittoria Corallo
Italia, 2022, 24’

Lunedì 03 ottobre, Cinema Méliès, Via della Viola 1, ore 16.30

SCHEDA FILM

Titolo originale: Del mio paese popolato come un poema 

Regia: Vittoria Corallo

Sceneggiatura: Vittoria Corallo

Montaggio: Alex Roger, Vittoria Corallo

Fonici: Andrea Bistoni, Giallo Giuman

Produzione: Università degli Studi di Perugia

SINOSSI

Un cortometraggio nato da un’esperienza partecipativa nel territorio di Ponte San Giovanni, periferia di Perugia, in cui si è innestata una trama composta da frammenti di Calderòn e Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini e dalle visioni che la pratica poetica nel paesaggio urbano ha generato. 
Un cammino che ha inizio in un ambiente borghese dove abitano figure cristallizzate nei propri ruoli e nel racconto che fanno di sé. 
Tra queste figure i giovani si staccano dalla narrazione in cui sono confinati e si incamminano verso nuovi modi di manifestarsi nel mondo. 
Invocano con quell’atto ribelle lo sguardo del poeta Pasolini cercando di diventare schegge della sua luce, incarnano la sua lingua e appaiono come icone per custodire i luoghi attraversati. 

 

NOTE DI REGIA

Sono stata invitata dall’Università di Perugia a creare un evento che celebrasse il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e che coinvolgesse gli studenti del Laboratorio Teatrale Universitario da me condotto ed al suo primo anno di attività.

Ho sempre sentito un legame sentimentale con Pier Paolo Pasolini con la sua ribellione poetica e sociale che lui incarnava autenticamente, per questo mi sono avvicinata a questa proposta con un senso di gratitudine enorme e allo stesso tempo con un intento quasi mistico: cercare di evocare il suo spirito in me mentre cercavo di celebrarlo e nelle persone e nei luoghi che avrei incontrato mentre lo facevo. 

Per questo ho cercato di costruire un’esperienza che in qualche modo lo portasse in vita, che le sue parole e i suoi significati si materializzassero.

Ci siamo spostati in periferia per provare ad incontrarla nelle sue comunità e nella sua geografia, così da liberare il dono, il risultato finale, dalla responsabilità di contenere tracce dello spirito di Pasolini, e che il processo per arrivarci sarebbe stato abbastanza autentico da potersi considerare un dono. 

Ci sono stati 5 incontri esplorativi di alcune zone di Ponte San Giovanni che hanno coinvolto le persone che volevano partecipare, a farci da bussola sono state alcune considerazioni artistiche e sociali che potevano ritrovarsi in diversi testi e interviste e film di Pasolini, ho immaginato come tradurle in esperienze attraverso l’uso di pratiche teatrali.

Da questi incontri sono emerse delle tracce narrative e delle figure iconografiche che in qualche modo evocavano l’anima poetica che incontra il mondo urbano contemporaneo, simbolo di forti contraddizioni sociali. La selezione dei testi è arrivata in maniera naturale, ho scelto il teatro perché è stata l’ultima forma linguistica a cui lui si è affacciato verso la fine della sua vita, dopo aver testimoniato la fine delle lingue sincere che abitavano l’Italia prima dell’avvento della televisione; Bestia da stile è la sua opera teatrale più autobiografica, nelle parole del protagonista Jan si possono riscontrare i suoi pensieri e i suoi sentimenti nel corso della sua vita, mentre in Calderòn si sviluppa la sua critica sociale e come lo sguardo delle società borghesi riesca a costringere l’anima libera degli individui in ruoli predeterminati dai luoghi e dalla condizione di appartenenza. 

Speravo di trasformare alcune visioni doloranti del nostro tempo attraverso la libertà dello sguardo del poeta e di farle abitare anche nel cemento abbandonato.

Vittoria Corallo

Si forma come attrice nella scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e presso il Teatro Due di Parma, partecipa a seminari condotti da registi e pedagoghi del panorama internazionale tra cui Valerio Binasco, William Nadylam, Bruce Meyers Emma Dante Davide Iodice.

Partecipa come attrice a produzioni teatrali nazionali tra cui Noccioline di F.Paravidino diretto da V. Binasco, Giuliett’e Romeo M’engolfi l’core amore di F. Timi, 7 Minuti di S. Massini diretto da A. Gassmann, L’ora di ricevimento di S. Massini diretto da Michele Placido, Giudizio possibilità essere di R.Castellucci.

Collabora con il Teatro Stabile Dell’Umbria come referente artistica del progetto Per Aspera Ad Astra (rete di teatro in carcere di cui la Compagnia della Fortezza è capofila) nel carcere di Capanne, per cui dirige una serie di produzioni teatrali e cinematografiche: Il Celeste Sospeso, Matrioska, Voliera, Lenti. Voliera è stato presentato al Med Film Festival nella sezione Voci Dal Carcere. 

E’ docente del Laboratorio Teatrale Universitario dell’Università degli Studi di Perugia.

Ha dato vita a una serie di progetti di teatro partecipativo in collaborazione con diverse associazioni che operano nel territorio umbro.

Attualmente frequenta il corso di Filmmaking presso Officine Màttoli con sede a Tolentino.

Filmografia

2022 – Del mio paese popolato come un poema: regia, sceneggiatura

2020 – Voliera: regia, soggetto, sceneggiatura