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Dal Pianeta degli Umani

Categoria PerSo Masterpiece

Di Giovanni Cioni
Italia, 82’

Sabato 08 ottobre, Cinema Postmodernissimo, Via del Carmine 4, ore 16.00

SCHEDA FILM

Scritto, diretto e narrato da: Giovanni Cioni

Una produzione: GraffitiDoc (Italia) con Rai Cinema

In coproduzione con: Iota Production (Belgio), Tag Film (Francia). ARTE G.E.I.E., RTBF

Con il sostegno di: Toscana Film Commission – Sensi Contemporanei, Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc, Film Fund, DG Cinema – Ministero della Cultura, CNC, Tax Shelter Belgio, Fédération Wallonie-Bruxelles

Prodotto da: Enrica Capra e Isabelle Truc

Immagine: Giovanni Cioni

Montaggio: Philippe Boucq

Musiche originali: Juan Carlos Tolosa

Suono: Saverio Damiani

Mix: Emmanuel de Boissieu

Grading: Laurent Fénart

Suono in presa diretta: Fabio Zenoardo

SINOSSI

Dal pianeta degli umani (De la planete des humains) inizia nel silenzio della frontiera di Ventimiglia, tra Italia e Francia, una frontiera di cui non si parla più, con migliaia di migranti bloccati, ed è anche peggio, questo silenzio, come se nulla fosse successo, nulla stesse accadendo. Il film inizia come un sopralluogo e diventa una fiaba fantastica, narrata da un coro di rane. In questa fiaba uno scienziato sperimenta una cura di ringiovanimento con testicoli di scimmia. Il Dottor Voronoff è realmente esistito, nei “ruggenti anni venti” la sua fama fu planetaria. Si cantavano canzoni su di lui, alle Folies Bergères, nelle Samba del Carnevale di Rio de Janeiro. Mikhail Bulgakov si ispirò a lui per il protagonista di Cuore di Cane. Mussolini voleva voronofizzare l’Italia. Poi l’oblio, come se non fosse mai esistito. Come se fosse il personaggio di un film fantastico dell’epoca, sull’Isola del Docteur Moreau. La sua villa sta lì, sopra la frontiera. Le gabbie delle scimmie sono lì, nel silenzio. In questo silenzio i migranti non esistono – non possono esistere nella vacanza permanente della splendida riviera sul Mediterraneo. Tutto è come in una fiaba. Niente è successo, niente sta succedendo. Si inizia sempre una fiaba con “c’era una volta “. “C’era una volta” si svolge in un altro tempo, non in quello che viviamo. Il film è una fiaba del presente, narrata da un coro di rane. Le rane sono dappertutto e sono invisibili, sono quasi immortali. Le ho ascoltate, notte dopo notte, durante i sopralluoghi. 

NOTE DI REGIA

Volevo costruire il film come un sopralluogo sulla scena di un qualche film fantastico, come se questa frontiera sul mare, questi sentieri sulla montagna, fossero un’isola abbandonata dai suoi abitanti. Ci sono tracce da decifrare, qualcosa è successo. In questa scena ci sono delle cisterne d’acqua, come delle presenze metafisiche, ed è dalle cisterne che le rane raccontano la storia. I sopralluoghi sono delle soggettive, io che cerco tracce dell’enigma, tracce di quello che rimane della storia, di quello che posso immaginare. Cerco di immaginare, di andare oltre il silenzio – riuscire a guardare come da un altro tempo, guardare il presente come in un film di anticipazione. Il film diventa una polifonia di tempi e di spazi che emergono dal sopralluogo. Un lavoro su immagini di archivio, film, attualità dell’epoca, fotografie, che fanno emergere il presente come se fosse visto da un’altra epoca. Dunque lavorare visualmente sulla stratificazione delle immagini, sulla loro materia stessa, sulla sgranatura dei film di vacanza in Super 8 che diventa la sgranatura delle immagini del presente, la sovrapposizione, la saturazione – l’immagine diventa una materia viva del tempo. Nella sua materia parla della memoria e dell’oblio, cerca di dare vita agli spettri. Come in un film fantastico è un film di spettri. Lo spettro di Serge Voronoff, della sua epoca, gli spettri dei vacanzieri dei film di vacanze, gli spettri del presente, villeggianti e migranti. Un film di spettri perché è anche un film sull’altro che non si vede, sull’altro che non esiste, un’immagine che guardi ma non vedi. Un film di spettri e una polifonia di voci, di tempi, di spazi (il mare, il silenzio della frontiera), una polifonia con un coro di rane e una voce narrante. La voce narrante non è il testo su cui si è costruito il film, sono degli appunti scritti durante il montaggio del film, come degli appunti di viaggio, in un dialogo immaginario con le rane. Questi appunti sono diventati quasi come un canto.

Giovanni Cioni

Nato a Parigi nel 1962, vissuto per quasi tutta la vita a Bruxelles – dove si è formato – e riapprodato nel Mugello dei suoi avi solo pochi anni or sono, Giovanni Cioni, pur se italianissimo, porta con sé uno sguardo profondamente europeo in ciascuno dei suoi atti di cinema. Sarà questa caratteristica a rendere i suoi film così immediatamente apprezzati nel resto del mondo. La filmografia di Giovanni Cioni, impressionante per vastità di temi e per incisività, parla da sé dell’immensa risonanza del suo lavoro: partendo dalle opere più recenti, Non è sogno , in anteprima a Locarno 2019, selezione ufficiale; Viaggio a Montevideo è stato selezionato tra gli altri festival a Cinéma du Réel 2017 e alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2017; Dal ritorno è stato selezionato in competizione internazionale a Cinéma du Réel 2015, Biografilm Festival 2015, Filmmaker Festival 2015, Trieste Film Festival 2016; Per Ulisse, in anteprima a Visions du Réel 2013 (competizione internazionale), primo premio del concorso internazionale e premio Cinemaitaliano al Festival dei Popoli 2013, menzione speciale al Cinema e diritti umani Festival 2013, selezionato agli États généraux du film documentaire 2013 a Lussas; Gli intrepidi, in anteprima alle Giornate degli Autori – 69° Mostra del Cinema di Venezia; In Purgatorio, selezionato e premiato in vari festival (tra cui il Festival dei Popoli, Bellaria e Cinéma du Réel), distribuito in sala in Belgio e in Francia. Giovanni Cioni svolge inoltre workshops e laboratori in scuole e università sia in Italia che all’estero. Diverse retrospettive sono state dedicate al suo lavoro tra cui quelle organizzate da Visions du Réel – Nyon, Aprile 2011 – e da Annécy Cinéma Italien – 2019.

FILMOGRAFIA

Non è sogno (2019)

Viaggio a Montevideo (2017)

Dal ritorno (2015)

Per Ulisse (2013)

Gli intrepidi (2012)

In Purgatorio  (2009)