Seleziona una pagina

ERASED, ASCENT OF THE INVISIBLE

Categoria PerSo Masterpiece

Di Ghassan Halwani
Libano, 2018, 76’
Regia: Ghassan Halwani
Produzione e animazione: Ghassan Halwani
Giovedì 10, ore 19.30, Cinema Postmodernissimo

SINOSSI

2014 su un muro nella città di Beirut sono distribuiti strati su strati di centinaia di manifesti strappati. Linee di vendita e immagini strappate saltano alla vista: appartamenti, pasticcini, concerti, prestiti, ristoranti, idraulici, visite religiose per i fedeli … qualsiasi cosa!
Improvvisamente, nel mezzo di queste macerie, uno sguardo: l’immagine parziale di una faccia. Solo i baffi, la traccia di un sorriso timido, un mento e una parte di un orecchio. Notevoli anche nella foto, i frammenti di una giacca di pelle nera. Un vagabondo con una matita si prepara a guarire il resto del viso, ripristinandone i tratti mancanti.
“L’immagine di un uomo le cui caratteristiche erano convincenti prese forma davanti a me! Ma chi è quell’uomo?
Nel suo sconvolgente viaggio attraverso Beirut, vari incontri e incidenti rimettono costantemente in moto il vagabondo, sulle tracce delle persone scomparse durante la guerra civile libanese. Ma il vagabondo affronta una città che si sforza con tutti i mezzi possibili per cancellare quelle tracce oltre il recupero, fino a un punto di non ritorno.

Menzione speciale First Feature al Festival di Locarno 2018

Ghassan Halwani

Ghassan Halwani vive e lavora a Beirut. Dopo il cortometraggio animato Jibraltar (2005), è stato principalmente coinvolto in collaborazioni con registi, drammaturghi, artisti contemporanei, editori e musicisti libanesi e arabi. Tra i suoi contributi: un breve film d’animazione che chiude il documentario libanese Rocket Society di Khalil Joreige e Joanna Hadjithomas, un lungo contributo su diverse opere teatrali e installazioni con il drammaturgo e artista libanese Rabih Mroué, il video musicale animato Takhabot con il musicista palestinese Tamer Abu Ghazaleh.

Erase, Ascent of the Invisible è il suo secondo film e il suo primo lungometraggio.

Oltre al suo impegno artistico, il suo lavoro si concentra su sfere pubbliche e politiche. Attualmente sta contribuendo alla creazione di un archivio nazionale dedicato alle sparizioni forzate in Libano. Parallelamente, sta collaborando alla ricerca di un film sul Master Plan nazionale per la regolamentazione della terra e della proprietà in Libano. Improvvisamente, nel mezzo di queste macerie, uno sguardo: l’immagine parziale di una faccia. Solo i baffi, la traccia di un sorriso timido, un mento e una parte di un orecchio. Notevoli anche nella foto, i frammenti di una giacca di pelle nera.

Un vagabondo con una matita si prepara a guarire il resto del viso, ripristinandone i tratti mancanti.

“L’immagine di un uomo le cui caratteristiche erano convincenti prese forma davanti a me! Ma chi è quell’uomo?

Nel suo sconvolgente viaggio attraverso Beirut, vari incontri e incidenti rimettono costantemente in moto il vagabondo, sulle tracce delle persone scomparse durante la guerra civile libanese.

Ma il vagabondo affronta una città che si sforza con tutti i mezzi possibili per cancellare quelle tracce oltre il recupero, fino a un punto di non ritorno.