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Venerdì 4 ottobre, Cinema Méliès, ore 17:30
(replica) Domenica 6 ottobre, Cinema Méliès, ore 18:30

Scheda tecnica

Regia:Tatiana Mazú González

Produttore:Nacho Losada

Fotografia:Francisco Bouzas

Montaggio:Manuel Conballel

Mixing:Mercedes Tennina e Sebastián González

Sound design: Jubión Galay

Grafica: Sofía Mazú González

Designer del colore e degli effetti visivi: Daniela Medina Silva

Correzione del colore: Eduardo Sierra

Assistenza alla postproduzione sonora: Hernán Higa

Sinossi

Un incrocio di viali che è, allo stesso tempo, il confine tra la città di Buenos Aires e la sua periferia. Ogni sera, migliaia di persone lo attraversano per tornare a casa dal lavoro. Autobus, semafori, asfalto, cemento, un cartello arrugginito. Qualcuno che va a scuola, qualcuno che vende pane. Luci stradali e propaganda elettorale. Cellulari e pubblicità di hamburger. Rifiuti e una signora che vende fiori. La storia di una madre che ha perso il figlio nelle mani della polizia affronta l’immagine della normalità. La sua lotta e la sua voce disegnano i mondi immaginari di Jules Verne, sui quali hanno fantasticato insieme. Questo film è un processo di scavo. Ovvero la dissezione del paesaggio in cui, quindici anni fa, lo Stato ha fatto sparire Luciano Arruga.

Note di regia

Il 17 ottobre 2014 stavo viaggiando in autobus verso Ciudad Oculta, un villaggio storico vicino a casa mia, per la prima del cortometraggio di un amico. L’autobus passava davanti alla porta di El Olimpo, un ex centro di detenzione clandestino durante l’ultima dittatura militare. Mentre riconoscevo il luogo, ho ricevuto un SMS: “Hanno trovato il corpo di Luciano Arruga. È stato sepolto nel cimitero di Chacarita come uno sconosciuto”. Capitalismo, Stato, governi, repressione, democrazia, desaparecidos. A Ciudad Oculta, l’allora presidente dell’Istituto Nazionale del Cinema e delle Arti Audiovisive, ringraziò la Polizia Federale per il sostegno alla proiezione di strada. Mi venne da vomitare.
Quella sera, quando tornai a casa e aprii Facebook, qualcuno aveva caricato un’immagine di Google Street View dell’incrocio tra Avenida General Paz e Avenida Mosconi: era lì che si erano perse le tracce definitive di Luciano Arruga, cinque anni fa. Era l’incrocio in cui la polizia aveva gettato il suo corpo affinché le auto distruggessero le prove dei pestaggi e delle torture che lo avevano portato alla morte. Sapevo della lotta dei suoi parenti grazie alla mia militanza politica all’università per anni. Ma fino a quel momento non mi ero reso conto che per 27 anni quel semaforo, quell’incrocio, quel ponte, quella stazione di polizia non erano stati altro che i segnali che dovevo far scendere dall’autobus ogni volta che andavo a trovare mia nonna. Un anno dopo mi trasferii nella casa di famiglia. E quello divenne il mio paesaggio quotidiano. E con una sensazione inspiegabile in corpo ho pensato: c’è un film a questo incrocio.

Tatiana Mazú González

Buenos Aires, 1989. Vive nella periferia della città tra gatti e piante. È una regista documentarista-sperimentale e insegnante che lavora con l'immagine e il suono in senso lato.
Femminista e attivista di sinistra, un tempo voleva fare la biologa o la geografa: oggi la sua immaginazione esplora i legami tra le persone e gli spazi, il microscopico e l'immenso, il personale e il politico, l'infantile e l'oscuro. Filma, fotografa, disegna, progetta e cuce.
Fa parte dei collettivi Antes Muerto Cine e R.A.T.A-Red Anarquista de Trabajadores Audiovisuales-.
I suoi film El estado de las cosas (2012, insieme a Joaquín Maito), La Internacional (2015), Caperucita roja (2019), Rio Turbio (Prix Georges de Beauregard FID Marseille 2020) e Todo Documento de Civilización sono stati proiettati e premiati al FID Marseille, al Festival Internacional de Cine de Mar del Plata, al FICUNAM, a Doclisboa, a Festifreak, a Cinélatino. Rencontres de Toulouse, Anthology Films Archive e molti altri.

È montatrice di Las ruinas nuevas di Manuel Embalse (MoMA DocFortnight 2024), Retrato de propietarios di Joaquin Maito (insieme a Manuel Embalse, miglior opera prima all'IDFF Ji. hlava 2018), Can a Mountain Recall di Delfina Carlota Vázquez (RIDM 2021, É tudo verdade 2021), Fire in the Sea di Sebastián Zanzottera (Visions du Réel 2022) e A Seismic Silence di Julián Galay (2023). Ha accompagnato Manuel Embalse nel montaggio del suo lungometraggio ¿Qué hago en este mundo tan visual? (2020).

Filmografia

El estado de las cosas (2012, together with Joaquín Maito),
La Internacional (2015),
Caperucita roja (2019),
Río Turbio (Prix Georges de Beauregard FID Marseille 2020)

PREMI E FESTIVAL
Fidmarseille 2024 (France) – International Competition – Candidato Gran Prix
DocBuenosAires (Argentina) – Opening Film – 2024

Tatiana Mazú González