Scheda tecnica
Regia:Guy Davidi
Produttore:Sigrid Jonsson Dyekjær e Hilla Medalia
Fotografia:Avner Shahaf e Guy Davidi
Montaggio:Guy Davidi
Scritto da: Guy Davidi
Musiche originali: Snorri Hallgrímsson
Sound design: Heikki Kossi M.P.S.E
Colorist: Anders Vadgaard Christensen
Co-produttori: Kaarle Aho e Margret Jonasdottir
Line producer: Mariel Ostrower
Suono in presa diretta: Tully Chen
Sinossi
Innocence, un film su cosa significa crescere in un paese che ti obbliga a diventare un soldato.
Fare una guerra è un lavoro di narrazione.
Una buona storia è fondamentale per legittimare l’uso della forza militare. Ecco perché i militari hanno bisogno di attività promozionali e Israele è un Paese modello nel promuovere le proprie imprese militari.
Abbiamo colonizzato, occupato e invaso con successo, semplicemente per diventare più forti e accettati dalle altre nazioni. La nostra storia di ebrei perseguitati e la nostra democrazia illuminata fanno entrambe parte del nostro solido kit di pubbliche relazioni. Ma prima di promuovere la nostra storia nel resto del mondo, dobbiamo promuoverla presso i nostri figli.
Poiché la corruzione morale legata all’apartheid prospera, evitare il servizio militare diventa una
minaccia. Ad alcuni ragazzi offriamo benefici, alla maggior parte propIniamo promesse fittizie. Ogni ragazzo viene selezionato per prestare servizio con una pressione sopportabile e un’adeguata quantità di esposizione alla violenza.
Innocence racconta la storia di ragazze e ragazzi che hanno resistito all’arruolamento ma poi sono capitolati. Le loro storie non sono mai state raccontate perché sono morti in servizio. Attraverso un racconto basato sui loro inquietanti diari, il film descrive il loro sconvolgimento interiore, intrecciando immagini militari di prima mano, momenti chiave dall’infanzia fino all’arruolamento e video amatoriali dei soldati deceduti, le cui storie sono state messe a tacere e sono viste come una minaccia nazionale.
Note di regia
Non c’è niente che mi commuova più della delicatezza di un bambino quando scopre il mondo, e non c’è niente che mi ferisca di più che vederla annientata.
Israele non è un paese che dà valore all’innocenza. La sua identità militarizzata richiede la distruzione e la distorsione delle dolci linee di confine dell’infanzia. Questa dedizione alla violenza miete numerose vittime, ma c’è anche una tragedia nascosta: il crollo della genitorialità. Ogni guerra si basa sul tradimento dei genitori nei confronti dei figli. Ma in una società militarizzata, anche i genitori più liberi sono destinati a non riuscire a proteggere lo spirito dei propri figli.
Continuo a credere che se mettiamo al primo posto l’amore per i nostri figli, esso potrà sopraffare i più forti poteri politici ed economici.