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Domenica 29 settembre, cinema Zenith, ore 18:00

Scheda tecnica

Regia:Giovanni Piperno

Produttore:Luca Ricciardi

Produzione:Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Montaggio:Paolo Petrucci

Mixing:Riccardo Spagnol

Un'idea di: Giovanni Piperno e Luca Ricciardi

Scritto da: Alessandro Aniballi e Giovanni Piperno

Suono in presa diretta: Fabio Santesarti e Niccolò Bosio

Musiche originali: Valerio Vigliar

Mix: Marco Falloni

Assistente al montaggio: Alessandro Aniballi

Color correction, conforming e titoli: Mauro Vicentini

Con il contributo di: Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri

Con la collaborazione di: Rai teche

Sinossi

Navigando liberamente attraverso le immagini prodotte per il PCI tra gli anni ’50 e gli
’80 da grandi registi italiani e incontrando lo sguardo di Luciana Castellina, storica
dirigente comunista, fondatrice del Manifesto, mai ortodossa e ancora oggi
instancabile animatrice politica, l’autore si chiede cosa sia stato quel partito-giraffa,
come lo definì una volta Togliatti – strano eppure reale – e soprattutto cosa rimanga
oggi di quell’esperienza che ha coinvolto milioni di persone nel tentativo di
trasformare sé stessi e il mondo. Nel viaggio riscopre il senso di una politica fatta di
impegno, solidarietà, confronto. E, soprattutto, riscopre il cinema di quella
generazione politica: un cinema libero, sperimentale, dal basso, empatico, militante.
Zavattini direbbe – e così dice nel film – “un cinema di tanti per tanti”.

Note di regia

Questo film è nato da due incontri paralleli: quello con Luciana Castellina – memoria
viva di un’esperienza politica del passato che sembra ormai conclusa e irripetibile, ma
anche, e ancora oggi, indomabile attivista – e quello con l’Archivio Audiovisivo del
Movimento Operaio e Democratico. Con l’AAMOD in realtà il mio primo incontro
risale al 1996 e da allora non ho mai smesso di collaborarci. Ma non avevo mai
conosciuto con profondità il suo patrimonio di film militanti realizzati da grandi autori
del cinema (Scola, Maselli, Mangini, Bertolucci, Pontecorvo, Gregoretti, Miscuglio,
Polizzi, Giannarelli, Serra e tanti altri). E poi, questo lavoro, nasce anche dal desiderio
di lavorare con Luca Ricciardi, producer dell’AAMOD (ma anche in proprio con la Film
Affair), con il quale negli ultimi anni ho condotto numerosi workshop e attività di
formazione, ma mai c’erano state occasioni per sviluppare assieme un nostro film.
L’occasione è arrivata quando l’AAMOD mi ha proposto di lavorare a un film collettivo
sul PCI: ad una strana coppia, Luciana ed io, sarebbe stata affidato uno degli episodi.
Quel progetto, come spesso capita, non si è realizzato, ma ha gettato un seme… e con
Luca cominciammo a dirci che valeva la pena lasciarlo crescere.
Alla fine del settembre 2021 sono riuscito a strappare una settimana per stare solo,
in una casa fuori Roma, per vedere e scalettare un’ampia selezione dei magnifici film
dell’archivio.
Quell’immersione nei materiali, come sempre mi capita quando costruisco dei film
basati sui repertori, non l’ho portata avanti secondo parametri di ricerca legati solo al
PCI e alla sua storia ma, molto più liberamente, cercando a intuito i materiali che più
mi ispiravano il piacere della visione.
Ne sono riemerso convinto che fosse necessario riportare alla luce le opere di registe
e registi che facevano cinema militante con la consapevolezza che dovesse essere
anche un cinema di alto livello artistico, o che, addirittura, ne approfittavano per
sperimentare, per mescolare linguaggi, per abbattere qualsiasi barriera tra
documentario e messa in scena.
Ho sentito alcuni di questi autori e queste autrici molto vicini al lavoro che ho cercato
di fare negli ultimi anni; mi sono identificato con il loro modo di lavorare e mi sono
sentito meno solo.
Quando l’AAMOD mi ha chiesto finalmente di sviluppare un progetto con al centro la
storia del PCI, avevo nel frattempo conosciuto Luciana e, non sapendo ancora come,
volevo tenere insieme il suo straordinario punto di vista – di chi ha attraversato la
storia di questo partito dal dopoguerra allo scioglimento e a novantaquattro anni non
ha perso la voglia di fare politica – con i materiali dell’AAMOD che avevo tanto
apprezzato. Su una cosa eravamo tutti d’accordo: non volevamo fare un film storico,
né tantomeno nostalgico, ma, un po’ utopicamente, volevamo rivolgerci alle nuove
generazioni, cercando di trasmettere loro l’emozione – e anche l’efficacia – del fare
politica, dell’impegno civile collettivo, del senso di militanza che un partito di massa
come il Partito Comunista Italiano, pur con tutte le sue contraddizioni, è stato in grado
di promuovere e sostenere nell’arco dei suoi settant’anni di vita.

Giovanni Piperno

Giovanni Piperno ha diretto numerosi documentari tra i quali, Un thè sul set (codiretto con Laura Muscardin) al Festival di Venezia del 1995, Intervista a mia madre in onda su RAI 3, Il film di Mario trasmesso anche da ARTE (entrambi assieme ad Agostino Ferrente) e L’esplosione vincitore del Torino Film Festival 2003 e candidato
ai David di Donatello 2004, CIMAP!
Cento Italiani Matti a Pechino, ha partecipato al Festival di Locarno 2008 ed ha vinto il premio Libero Bizzarri 2009. Il film sulla famiglia Agnelli, Il pezzo mancante, dopo la partecipazione al Torino Film Festival 2010, è uscito in sala nel 2011 e andato in onda su RAI 1. Le cose belle, codiretto con Agostino Ferrente, ha partecipato al Festival di Venezia 2012, vinto venticinque premi ed è uscito nelle sale italiane nel 2014. Con il film collettivo 9x10 novanta ha partecipato al festival di Venezia 2014. Alla Festa del Cinema di Roma 2015, nella sezione Alice nella città, ha presentato il cortometraggio Quasi Eroi che ha vinto il Nastro d’Argento come miglior corto del 2016. Dal 2017 è direttore del Perugia Social Film Festival, e dal 2020 insegna regia del documentario alla Scuola Gian Maria Volonté. Il suo ultimo lavoro CIPRIA è stato presentato al 40° Torino Film Festival ed è uscito con successo nelle sale italiane a marzo del 2023.
(foto a lato Luciana Castellina, Giovanni Piperno)

Filmografia

Cipria (2021),
Lamiya (cm, 2019),
Voci a domicilio (cm, 2019),
Come si scrive ti amo in coreano (cm, 2019),
Viale Giorgio Morandi (2017),
Chiedi a papà (serie tv, doc, 2015),
Almost Heroes (cm, 2015),
Miracolo italiano (ep. di 9×10 novanta, 2014),
Le cose belle (coregia Agostino Ferrente, doc, 2012),
Il pezzo mancante (doc, 2010),
La danza delle api (coregia Giulio Cederna, mm, doc, 2008),
Cimap! Centoitalianimattiapechino (doc, 2008),
This Is My Sister (mm, doc, 2006),
L’esplosione (doc, 2003),
Verdi Suprême (cm, doc, 2002),
Intervista a mia madre (coregia Agostino Ferrente, mm, doc, 1999),
Il mio nome è Nico Cirasola (mm, doc, 1998),
Bananine unipolari (cm, doc, 1997),
Mosè a Bombay (coregia Laura Muscardin, cm, doc, 1994),
Black Taxi (coregia Laura Muscardin, cm, 1993),
Ebrei in Sudafrica (coregia Laura Muscardin, cm, doc, 1992),

Premi e festival
In anteprima al Festival di Torino 2023 (Fuori Concorso)

Giovanni Piperno con Luciana Castellina