Film details
Original title:O Gündür Bu Gündür Uçuyorum
Direction:Aylin Gökmen
Productor:A Vol d’Oiseau: Aylin Gökmen
Production:Sevana Films: Séverine Tibi
Screenplay:Aylin Gökmen
Cinematography:Victor Maes
Editore: Aylin Gökmen
Sound recording: Utku Gürler
Design del suono: Philippe Ciompi
Compositore: Yom
Synopsis
Un’immersione poetica nella memoria di un uomo, dove le realtà si fondono.
Vakıf, un uomo curdo di 60 anni cresciuto in una tribù nomade sulle montagne della Turchia sudorientale, ricorda i momenti della sua giovinezza che hanno segnato la sua vita. Ci riporta all’infanzia idilliaca con la madre, al primo amore trovato in un campo di cotone e perso nei boschi, ai maltrattamenti subiti per mano della polizia, in un luogo freddo e buio.
Director's notes
Io e Vakıf ci siamo conosciuti dieci anni fa e da allora siamo rimasti molto amici; per me è stato una figura paterna.
Quando lui parla del suo passato, emergono sempre due elementi che trovo affascinanti: il suo rapporto con la natura e la presenza forte e determinante delle donne nella sua vita. Così ho deciso di dedicare ogni capitolo del film a tre ricordi, tre momenti decisivi che hanno costruito la sua identità: ognuno si svolge in un paesaggio particolare (uno stagno, un campo di cotone, una grotta) ed è legato a una donna (sua madre, il suo primo amore, una poliziotta).
Questo film è un’opera di memoria e di ricostruzione. È anche un atto di amicizia, un tentativo di fare ammenda a Vakıf. Come altre vittime del fascismo, non ha avuto la possibilità di raccontare la sua storia, perché la Storia ha sempre privilegiato le prospettive dei poteri egemonici rispetto alle esperienze degli emarginati. Attraverso questo documentario, voglio far ascoltare la versione dei fatti di Vakıf: con tutto ciò che riguarda la realtà, ma anche l’immaginazione, il sogno, la poesia, le iperboli, le imprecisioni dovute al passare del tempo, i ricordi sfocati e distorti dal dolore, dalla nostalgia e dal trauma. Per rappresentare formalmente questa ricchezza della sua memoria, la fotografia, il suono e il montaggio cercano non solo di trasmettere la realtà della sua esperienza, ma anche di abbracciare la sua prospettiva e il suo mondo interiore.
Dal 6 febbraio 2023, siamo stati devastati da un evento terribile: il villaggio di Vakıf a Pazarcık-Turchia, dove abbiamo girato la maggior parte delle nostre scene, è stato distrutto da un terremoto. Per diversi giorni non sono stati inviati aiuti né soccorsi, lasciando gli abitanti da soli, intrappolati sotto le macerie. Il nostro documentario assume ora un significato ancora più importante: è la testimonianza di una bellezza che lotteremo per far rivivere.