a cura di Maurizio Giacobbe
Ali&no editore, Perugia, settembre 2024, 107 pp
Intervengono Maurizio Giacobbe, Marta Bettoni, Giovanni Cioni, Annalisa Gonnella e Giallo Giuman. Modera Fabrizio Cuniberti, Sportello per la riduzione del danno in carcere – cooperativa BorgoRete
Ci sono voci che nessuno sente, che pochi desiderano ascoltare, che altri lavorano per nascondere. Sono le voci che arrivano dai margini della società, da quelle periferie della civiltà dove i diritti sfumano e a chi ne è titolare vengono riconosciuti solo come premio se si adegua, se accetta la sua minorità.
Tra queste periferie c’è il carcere ed in carcere, proprio per la sua attenzione alle marginalità, da dieci anni il PerSo Film Festival organizza rassegne, laboratori e produzioni cinematografiche, ma soprattutto prepara giurie di detenute e detenuti che anno dopo anno assegnano il premio PerSo Short Jail per la categoria cortometraggi. Mette cioè a disposizione della popolazione carceraria iniziative culturali e formative con il duplice intento di stimolare esperienze positive e di favorire riflessioni, introspezione e maturazione personale.
La decennale presenza all’interno del carcere e il contatto con il variegato mondo dei reclusi ci ha permesso di conoscere le loro storie personali – sempre generosamente raccontate per loro volontà e a riprova del clima di fiducia instaurato -, frammenti significativi della loro vita, passaggi dolenti o sereni, comici o tragici, ricordi ingombranti o nostalgici. Ci ha permesso anche di confrontarci con le aspettative, le speranze, i sogni che la carcerazione troppo spesso finisce per annichilire. Attingendo a questo ‘corpo’ narrativo, emerso durante le riprese degli incontri di formazione, uscito dalle interviste effettuate a fine progetto o da sequenze del film girato a Capanne tra il 2016 e il 2017 (Non è Sogno), abbiamo realizzato il volumetto Colmare le distanze. Dieci anni di cinema a Capanne.
Dalle sue pagine escono le voci delle tante persone che hanno trascorso anni nella Casa Circondariale, ma anche le voci dei registi che hanno portato dentro le mura del carcere le loro opere, o quelle della troupe che ha girato il film e quelle dei formatori. Nelle sue 100 pagine troverete, oltre ai testi, le bellissime immagini di Annalisa Gonnella e i QR code di alcuni filmati che testimoniano fasi della nostra attività a Capanne.