Scheda tecnica
Titolo originale:Vuelta a Riaño
Regia:Miriam Martín
Produttore:Miriam Martìn
Produzione:Miriam Martìn
Montaggio:Miriam Martìn
Sinossi
A metà degli anni Ottanta, il governo spagnolo a marca socialista, guidato da Felipe González, decise di costruire un lago artificiale a nord del paese, sommergendo così la cittadina di Riaño e tutti i suoi dintorni, conosciuta un tempo come la piccola Svizzera per la ricchezza del territorio. Oggi, sopra a quel luogo che fu teatro di battaglie e proteste, ci passano i ciclisti che gareggiano alla Vuelta, la corsa a tappe spagnola. Miriam Martín costruisce così Vuelta a Riaño lavorando sul contrasto tra le immagini d’archivio, da un lato quelle della Vuelta commentate dai giornalisti sportivi, dall’altro quelle della lotta che fu. Ne discende una riflessione su come lo spettacolo e l’entertainment seppelliscono i traumi e i rimossi sotto la superficie. Ma i fantasmi tornano sempre a galla.
Note di regia
La parola democrazia, che tutti sanno essere di origine greca, nella metà degli anni Ottanta in Spagna è stata divisa in due. “Demos” da una parte e “crazia” dall’altra. Il popolo da un lato e il potere dall’altro, e infine il potere contro il popolo, contro le valli, i fiumi, gli alberi, i fiori, gli uccelli, i pesci. Questo è qualcosa che può essere visto in Vuelta a Riaño, un piccolo regolamento di conti con il passato e un film fatto con “materiale d’archivio”, come si usa dire. Ma non un archivio familiare, o privato, quanto attingendo dal grande contenitore di immagini che è internet. Un film, quindi, fatto da qualcuno che crede che il personale è politico.