Scheda tecnica
Regia:Zakaria Jaber
Produttore:Jumana Saadeh
Produzione:For Witness, Al Jazeera
Produttori esecutivi:Carlota Coloma, 15L Films
Montaggio:Zakaria Jaber
Suono:Agost Alustiza e Oriol Campi
Registrazione al suono: Ralph Atallah
Assistente di camera: Ahmad Al Trabolsi
Assistenti di produzione: Presica Chaar, Anna Asensio
Sinossi
Lanciandosi nelle strade di Beirut tra manifestazioni, proteste e cariche della polizia, o andando a trovare gli amici per ascoltare i loro dubbi e le loro preoccupazioni verso il futuro, o ancora incontrando suo padre che un tempo era ferocemente critico verso istituzioni e governi mentre ora il suo atteggiamento appare più ambiguo, il protagonista e regista Zakaria Jaber prova a dare un quadro il più possibile stratificato e coerente della sua città, con l’idea che provare a capire Beirut significa anche provare a capire se stesso. Ed è attraverso la continua intersezione tra il generale e il personale, il pubblico e il privato, la vecchia generazione e la nuova, che forse si potrebbe essere in grado di rispondere all’annosa questione: perché siamo così ansiosi a Beirut?
Nel sempre presente desiderio di catturare, registrare e capire Beirut e per traslato anche se stesso e la sua famiglia e i suoi amici, il protagonista e regista Zakaria Jaber prova a dare un coerente quadro della sua città. Ed è attraverso la continua intersezione tra il generale e il personale, il pubblico e il privato, la vecchia generazione e la nuova, che forse si potrebbe essere in grado di rispondere: perché siamo così ansiosi a Beirut?
Note di regia
Ho portato avanti questo progetto con passione perché mentre documentavo ero costantemente testimone di incidenti strani e imprevedibili.
Le circostanze in questo film cambiavano continuamente per tutti i personaggi coinvolti. A livello personale, mi sono interrogato sul mio destino, che mi ha riempito di ansia. Cosa mi sarebbe successo?
Durante la rivoluzione, l’ho documentata sia come giornalista che come partecipante attivo. La mia macchina fotografica mi ha accompagnato durante il blocco, le difficoltà finanziarie, le conseguenze dell’esplosione del porto e il suo impatto sulla mia vita.
Ho cercato di ritrarre le battaglie quotidiane che noi libanesi abbiamo affrontato per sopravvivere. Questo continuo stato di nervosismo e di vita al limite a Beirut ha rivelato la risposta alla domanda “Cosa è successo?” e ha giustificato la scelta di lasciare il Paese.