Scheda tecnica
Regia:Giulia Valenti
Produzione:Archivio Audiovisivo Del Movimento Operaio E Democratico
Caratteristiche:Realizzata nell’ambito Della Residenza Per Giovani Artisti Unarchive. Suoni E Visioni
Sostegno: Mic - Direzione Cinema E Audiovisivo
Tutor artistici: Gianluca Abate, Filippo Økapi Paolini
Direzione Scientifica: Giacomo Ravesi
Ideazione E Coordinamento: Luca Ricciardi
Progettazione: Matteo Angelici
Organizzazione: Aurora Palandrani
Amministrazione: Stefano Cirone
Referenti ricerche Aamod: Claudio Olivieri, Letizia Cortini, Alice Ortenzi, Gabriele Ragonesi
Supporto tecnico: Milena Fiore, Alessandro Mazzucca
Grafico E Web Designer Unarchive: Roberto Del Balzo
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglione
Musica originale: Unprofessional
Sound mix: Riccardo Spagnol
Sinossi
Combinando materiali, per lo più di scarto, estratti dal patrimonio dell’AAMOD, “CI SARANNO I DRONI” scruta i processi di metamorfosi del Potere avvenuti nella seconda metà del XX secolo in Italia.
CSID racconta una storia paranoica di istituzioni politiche in declino, giocando con il linguaggio delle cospirazioni, del noise e della Politica.
In questa Storia popolata di personaggi invisibili, ogni soggetto visibile del film diventa un simbolo e, paradossalmente, non succede niente.
Questa esplorazione visiva si articola da una duplice prospettiva: il campo metafisico dello sguardo del Potere, sempre presente e in continua evoluzione, e il livello esistenziale individuale e collettivo.
Note di regia
Credo nel potere della decostruzione dei generi, non nella loro distruzione, cioè senza privare un’opera di una struttura o di linee guida riconoscibili.
Sfidare un pubblico virtuale non significa per me proporre un’opera totalmente inaccessibile. In questo senso, questo film è un tentativo di decostruire il genere del documentario attraverso il solo utilizzo di materiali d’archivio, ricreando il senso e l’apparente non-senso riutilizzando la stessa materia. In questo film la “testa parlante” diventa sia simbolo di un elemento formale sia simbolo della propria cosmologia, mentre la macchina da presa diventa Sguardo.